La tecnica di decorazione a smalto ha origini antichissime: compare già in Egitto e in Grecia, ma si diffonde stabilmente in occidente con il periodo bizantino e le sue icone finemente smaltate per fiorire nel medioevo in vari paesi europei attraverso oggetti di uso liturgico, domestico e personale. É in questo periodo, attraverso la scuola di Limoges, che nella lavorazione a smalto il colore prende il sopravvento sul metallo con esiti raffinatissimi, diversamente interpretati nel corso dei secoli: i gioielli smaltati dell’oreficeria veneziana del ‘400, le tabacchiere francesi e inglesi del ‘700, fino agli squisiti oggetti di gioielleria scultorea creati per l’ultimo zar da Carl Fabergè e le interpretazioni moderniste di Sonia Delaunay e Giò Ponti.
Tecnicamente la lavorazione dello smalto è il prodotto della fusione di materiali vetrosi e di ossidi metallici con funzione di coloranti che, a seconda delle loro singole qualità, rendono la superficie vetrosa più trasparente o più opaca. Le sostanze vetrose usate per la smaltatura vengono polverizzate e lavate per decantarne le impurità, infine riportate sul relativo supporto metallico e cotte in un forno refrattario. I tempi di cottura dipendono sia dal materiale di supporto (oro, argento e rame), sia dalle sostanze vetrose utilizzate; ad esempio: gli smalti opachi fondono ad una temperatura inferiore rispetto a quelli trasparenti e talvolta è necessaria una doppia cottura per accentuare la lucentezza del colore.
A seconda delle qualità della massa vetrosa e delle caratteristiche del supporto la lavorazione a smalto si distingue in alcune tecniche utilizzate durante i secoli : Cloisonné, Champlevé, En ronde bosse sono solo le più note.
Nel Cloisonné il supporto è costituito da una struttura ad alveoli (cloisons), formata a sua volta dalle barrette divisorie dei singoli campi smaltati, corrispondenti in genere alle linee interne del disegno e della composizione.
La tecnica di decorazione a smalto ha origini antichissime: compare già in Egitto e in Grecia, ma si diffonde stabilmente in occidente con il periodo bizantino e le sue icone finemente smaltate per fiorire nel medioevo in vari paesi europei attraverso oggetti di uso liturgico, domestico e personale. É in questo periodo, attraverso la scuola di Limoges, che nella lavorazione a smalto il colore prende il sopravvento sul metallo con esiti raffinatissimi, diversamente interpretati nel corso dei secoli: i gioielli smaltati dell’ oreficeria veneziana del ‘400, le tabacchiere francesi e inglesi del ‘700, fino agli squisiti oggetti di gioielleria scultorea creati per l’ultimo zar da Carl Fabergè e le interpretazioni moderniste di Sonia Delaunay e Giò Ponti.
“For me, color is a vital force. Pairing them
means creating emotions, telling a story
through the eyes”
-Yves Saint Laurent
“Proportion is what gives balance to forms
and balance is the key to classical beauty”
-Charlotte Perriand
“Design must make us feel alive. Light, colors and materials are tools to create spaces that nurture the soul”
-Ilse Crawford
“Color is emotion. I like to use it to break
away from the traditional norms without
losing the sense of classicism”
-Patricia Urquiola
Per comprendere il lavoro di Giovanna Ferrero Ventimiglia o GFV come sbrigativamente preferisce lei e cogliere la sua dimensione di designer ed artista bisogna guardare un pelo sopra le sue spalle. É minuta e non è difficile. Con un po’ di immaginazione si vede Milano e non solo la Milano contemporanea frenetica ed internazionale di oggi, ma soprattutto la Milano di ieri quella che esce dalla guerra abbattuta, ma non domata.
“For me, color is a vital force. Pairing them
means creating emotions, telling a story
through the eyes”
-Yves Saint Laurent
“Proportion is what gives balance to forms
and balance is the key to classical beauty”
-Charlotte Perriand
“Design must make us feel alive. Light, colors and materials are tools to create spaces that nurture the soul”
-Ilse Crawford
“Color is emotion. I like to use it to break
away from the traditional norms without
losing the sense of classicism”
-Patricia Urquiola
Per comprendere il lavoro di Giovanna Ferrero Ventimiglia o GFV come sbrigativamente preferisce lei e cogliere la sua dimensione di designer ed artista bisogna guardare un pelo sopra le sue spalle. É minuta e non è difficile. Con un po’ di immaginazione si vede Milano e non solo la Milano contemporanea frenetica ed internazionale di oggi, ma soprattutto la Milano di ieri quella che esce dalla guerra abbattuta, ma non domata.
Giovanna Ferrero Ventimiglia ha deciso di tornare al design dopo varie esperienze come architetto d’interni. É risalita letteralmente alle origini, scegliendo inconsciamente le forme astratte e i colori smaglianti che l’avevano avvicinata alla creatività, da piccola, quando si avventurava nell’atelier del nonno Renato Morganti. É stato lui, ingegnere ed imprenditore, il primo designer di Piccoli Smalti.
Opere d’arte in miniatura realizzate utilizzando la millenaria tecnica della lavorazione dello smalto a caldo che permette l’incanto di infinite variabili poetiche e formali. Un ponte ideale tra eccellenza artigiana e design contemporaneo.
Giovanna Ferrero parte da qui, dai carré cloisonné inventati dal nonno ed esplora il concept originario con una serie di nuovi oggetti di design. I carré sono delle placche quadrate di metallo, meticolosamente incise con la tecnica del cloisonné e talvolta del champlevé, per creare delle celle concave, dal fondo liscio o cesellato, separate le une dagli altre da sottili filamenti metallici, in cui viene colato e cotto il colore a smalto, facendo ben attenzione che non si mescoli. Ogni elemento del disegno di Piccoli Smalti ha una sua storia che lo rende unico. La trasparenza del colore, la lavorazione del fondo, i tempi di cottura degli smalti tutto deve vivere nella testa e negli occhi del designer ben prima di essere realizzato dalle abili mani degli artigiani fiorentini. Ogni pezzo Piccoli Smalti è speciale, è il frutto di una visione artistica e di una lavorazione manuale meticolosa che lo rendono irripetibile
La collezione Piccoli Smalti parte con un piccolo oggetto scultura, in cui l’intricato e vivace motivo smaltato è incastonato su un supporto realizzato in materiale pregiato, dalla pelle al marmo, che gli dona un elegante tocco “wunderkammer”.
Successivamente Giovanna ha disegnato la Lei Lamp che fonde senza sforzo la contemporaneità con l’allure decò
suggerita dalla base della lampada ornata da carré cloisonné numerati. La novità è una serie di lussuose scatole il cui coperchio, impreziosito da una placca traslucida smaltata con colori vibranti, conferisce al pezzo un effetto gioiello.
Molti altri oggetti design, siglati dalla sottile reinterpretazione di Giovanna della tecnica a smalto, sono destinati ad arricchire una galleria che è in perenne evoluzione.
La collezione Piccoli Smalti parte con un piccolo oggetto scultura, in cui l’intricato e vivace motivo smaltato è incastonato su un supporto realizzato in materiale pregiato, dalla pelle al marmo, che gli dona un elegante tocco “wunderkammer”.
Successivamente Giovanna ha disegnato la Lei Lamp che fonde senza sforzo la contemporaneità con l’allure decò suggerita dalla base della lampada ornata da carré cloisonné numerati. La novità è una serie di lussuose scatole il cui coperchio, impreziosito da una placca traslucida smaltata con colori vibranti, conferisce al pezzo un effetto gioiello.
Molti altri oggetti design, siglati dalla sottile reinterpretazione di Giovanna della tecnica a smalto, sono destinati ad arricchire una galleria che è in perenne evoluzione.
Giovanna Ferrero Ventimiglia è una designer nel profondo del cuore
e ama l’inaspettato
che può nascere da una collaborazione speciale: un intero progetto sviluppato insieme ad uno studio di interni
o la richiesta particolare di un singolo cliente.
Un esempio recente di questi pezzi eseguiti su richiesta
è la versione gigante del Forget Me Not,
fusione in bronzo di un seno femminile, esposta alla Biennale di Venezia 2024 e realizzata per un cliente di Los Angeles.
Giovanna Ferrero Ventimiglia è una designer nel profondo del cuore
e ama l’inaspettato
che può nascere da una collaborazione speciale: un intero progetto sviluppato insieme
ad uno studio di interni
o la richiesta particolare di un singolo cliente.
Un esempio recente di questi pezzi eseguiti su richiesta
è la versione gigante del Forget Me Not, fusione in bronzo di un seno femminile, esposta alla Biennale di Venezia 2024 e realizzata per un cliente di Los Angeles.
Le creazioni di Giovanna hanno attirato l'attenzione internazionale,
con le sue opere esposte in note gallerie ed esposizioni
Exhibitions & Galleries
2024 Milano, Galleria Vittorio Emanuele II, Libreria Bocca.
2024 Venice, Palazzo Franchetti, Breast exhibition,
a satellite event of the Biennale.
2024 Silvaplana, Sonne Gallery.
2023 St. Moritz, Nomad.
2023 Milano, Orienthera. Fuori Salone.
2022 Paris , Marta Sala Editions Gallery.
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